Questo lavoro discute alcune strategie di negazione createsi attraverso il cosiddetto “ciclo di Jespersen” in cui un elemento linguistico, dall’originario significato referenziale di “briciola” diventa un marcatore di negazione.
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Esiti del ciclo di Jespersen in area italoromanza
Questo lavoro discute alcune strategie di negazione createsi attraverso il cosiddetto “ciclo di Jespersen” in cui un elemento linguistico, dall’originario significato referenziale di “briciola” diventa un marcatore di negazione.
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Questo lavoro discute alcune strategie di negazione createsi attraverso il cosiddetto “ciclo di Jespersen” in cui un elemento linguistico, dall’originario significato referenziale di “briciola” diventa un marcatore di negazione. In particolare, sono analizzati dati provenienti da due dialetti, uno parlato in Lombardia e uno in Basilicata, e dalle varietà di italiano parlate in questi luoghi.
I dati dialettali si rivelano essere una fonte preziosa poiché testimoniano fasi “sommerse” del processo di grammaticalizzazione di cui è difficile avere testimonianza. Inoltre, la presa in considerazione di varietà regionali permette di osservare quali siano gli effetti del contatto linguistico operato dai dialetti sull’italiano parlato.
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