

Messo a nudo da una luce che tutto vede e tutto guarisce, Luigi Tenco – rinchiuso misteriosamente dentro una stanza bianca – parla di canzoni, amicizia, amore, delusioni e ‘inadeguatezza’. Fino alla svolta finale che apre la porta della stanza da cui parte il cammino verso l’immortalità.
«In un mondo di ritardatari, tu sei arrivato in anticipo.»
è questa la ‘summa’ della voce giudicante che interroga, ammonisce e consola Luigi Tenco in una stanza bianca come la luce dei riflettori e luminosa al punto da imprimere sui muri i mille segreti di un’anima, ma sospesa nel vuoto più assoluto.
Da questo confronto con una voce che lo incalza, alla ricerca dei residui di un sogno fatto di canzoni e un mondo migliore, emerge lentamente il pensiero del cantautore. Messo a nudo da quella luce che tutto vede e tutto guarisce, Luigi parla di canzoni, amicizia, amore, delusioni e ‘inadeguatezza’. Poi la svolta finale, il cambio di registro e prospettiva che apre a Tenco la porta della stanza bianca da cui parte ora il cammino verso l’immortalità.
«In un mondo di ritardatari, tu sei arrivato in anticipo.»
è questa la ‘summa’ della voce giudicante che interroga, ammonisce e consola Luigi Tenco in una stanza bianca come la luce dei riflettori e luminosa al punto da imprimere sui muri i mille segreti di un’anima, ma sospesa nel vuoto più assoluto.
Da questo confronto con una voce che lo incalza, alla ricerca dei residui di un sogno fatto di canzoni e un mondo migliore, emerge lentamente il pensiero del cantautore. Messo a nudo da quella luce che tutto vede e tutto guarisce, Luigi parla di canzoni, amicizia, amore, delusioni e ‘inadeguatezza’. Poi la svolta finale, il cambio di registro e prospettiva che apre a Tenco la porta della stanza bianca da cui parte ora il cammino verso l’immortalità.