Mihail Marin
Nato in Romania il 21 aprile del 1965, lo stesso anno in cui andò al potere Ceausescu, vive tuttora a Bucarest con la moglie Luiza e il figlio Victor, quando non è in giro per il mondo a dar battaglia ai suoi avversari all’interno delle sessantaquattro case.
Tre volte Campione di Romania (negli anni 1988, 1994 e 1999), ha partecipato nove volte alle Olimpiadi e due all’Interzonale. Nel 2005 ha fatto da secondo a Judit Polgar durante il Campionato del mondo a San Luis. Sin da studente venne considerato una delle promesse dello scacchismo rumeno, e sicuramente con cognizione di causa dato che ha non solo conquistato il titolo di Grande Maestro, ma anche toccato la ragguardevole vetta dei 2604 punti elo. Se gli chiedeste sulle spalle di quali giganti si è seduto, vi risponderebbe così: “alcuni degli aspetti che mi hanno influenzato maggiormente sono stati la concretezza di Karpov, l’amore per gli scacchi, e per la vita in generale di Tal, e il pensiero metodico di Botvinnik”.
Laureato in ingegneria elettronica, è un vero appassionato di culture straniere. Non si limita a visitare i paesi in cui gioca, ma ama entrare in contatto con la loro letteratura e la loro lingua. Ne è prova il fatto che la sua recente assidua frequentazione del nostro Paese lo abbia portato a imparare l’italiano (una delle sette lingue in cui è in grado di comunicare) e ad appassionarsi agli scritti di Italo Calvino e (pensate un po') Dante, che legge avidamente e racconta agli amici in maniera affabile e intrigante.
Dai trent’anni in poi si è gradualmente ricavato un prestigioso posto all’interno della comunità intellettuale degli scrittori di scacchi grazie al suo stile chiaro, che non manca di ironia né di poesia, senza tralasciare la profondità analitica e l’attenzione alla didattica. Dopo aver sviscerato i segreti dell’attacco e della difesa, si è ultimamente dedicato alle aperture e alla storia scacchistica del nostro Paese, scrivendo (a quattro mani con Yuri Garrett) il libro sulla 50a edizione del Torneo di Capodanno di Reggio Emilia (2007/8), premiato dalla Federazione Scacchistica Italiana come miglior libro dell'anno 2009. Il suo acclamato “Sulle spalle dei giganti” ha vinto prima il premio libro dell’anno messo in palio da ChessCafe.com (con l’edizione inglese:"Learn from the Chess Legends") e poi, con l’edizione italiana, il premio libro dell’anno (2006) intitolato alla memoria di Alvise Zichichi messo in palio dalla Federazione scacchistica italiana.
Nel nostro paese è noto soprattutto per aver portato al titolo di Grande Maestro il giovane Daniele Vocaturo e per aver vinto il Campionato Italiano a squadre con la Scavolini Sivilia Pesaro nel 2011.
IPSE DIXIT – Non nascondo nulla al lettore, di fatto non ho segreti.