Paul Keres
Paul Petrovic Keres nacque in Estonia nel 1916 e morì in Finlandia (ad Helsinki) il 5 giugno del 1975, in seguito ad un attacco di cuore che lo colpì al ritorno da un torneo, da lui vinto, disputato a Vancouver. Imparò a giocare a scacchi a soli quattro anni grazie all’ambiente sociale e familiare, favorevole al gioco, in cui si trovò immerso.
Tra i suoi maggiori successi annoveriamo il primo posto al Campionato sovietico (negli anni 1947, 1950 e 1951), la partecipazione a dieci edizioni delle Olimpiadi con la vittoria di cinque medaglie d’oro individuali e ancora sette auree, una argentea e due bronzee nelle competizioni a squadre, e infine le sei partecipazioni al Torneo dei candidati, che purtroppo però non riuscì mai a vincere.
Essendo vissuto a cavallo della seconda guerra mondiale incontrò non poche difficoltà nella sua carriera e rischiò perfino la deportazione in Siberia. Fu proprio a causa del conflitto bellico che non poté usufruire della vittoria del Torneo Avro, che gli avrebbe garantito il diritto a sfidare il Campione del mondo.
Fu un appassionato di studi scacchistici e divenne a sua volta giudice internazionale di composizioni scacchistiche. Per la sua istruzione superiore scelse la facoltà di matematica e si occupò di giornalismo, due strade poi interrotte dalla scelta del professionismo.
Il suo interesse per la scrittura ne fece una fervida penna: le sue opere per aspiranti maestri ed esperti vengono considerate, ancora oggi, tra le migliori del loro genere. Fu autore di libri di tornei, di aperture e di finali. Non mancò di fornire il suo apporto alla teoria sulle primissime fasi della partita, tanto da aggiudicarsi il nome di una variante contro 1.d4 (la difesa Keres), e diede un resoconto ragionato e didattico del suo gioco raccogliendo oculatamente le sue migliori partite in un prezioso volume che Caissa Italia pubblica in due tomi.
IPSE DIXIT - Più divento vecchio e più valuto i pedoni.